Countdown per Connecting Italia. Dalle ore 15 l’unità d’Italia anche sul web “a rete unificata”

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Ci siamo, pronti per festeggiare l’Unità d’Italia anche sul web. Saremo rigorosamente in diretta e “a rete unificata” insieme a centinaia di micro web tv, blog e media iperlocali. Insomma la metà dell’Italia che in rete si confronta, si anima, si indigna.

Oggi però si festeggia la nostra Italia. Da oggi e fino a ottobre con Connecting Italia raccoglieremo le parole della rete per definire l’Italia che è stata e che sarà. Un tag cloud in aggiornamento costante che disegnerà il vocabolario italiano.

Dicevo, oggi la diretta di lancio, prodotta da Altratv.tv e realizzata dal team di SqueezeZoom bottega di Bologna in collaborazione con Tiscali, uno dei primi portali informativi in Italia con oltre 18 milioni di utenti unici al mese. Le prime parole saranno proposte da Giovanna Cosenza, Luca Conti, Marco Giovannelli, Guido Scorza. Ci saranno poi le parole di Look Out, Maddalena TV, Polar TV e di tante altre micro web tv.

Alla diretta partecipa la community di 242 MovieTv, una famiglia di videomaker e creativi allargata, che coinvolge oltre 16mila utenti. 242 Movie ha lanciato il contest “Creativi per costituzione”: i videomaker si sono cimentati con gli articoli della costituzione. Successo clamoroso. Oggi mostreremo i vincitori del contest. Nella diretta verrà trasmesso anche una parte del documentario di Italo Moscati Concerto Italiano e  l’intervista a Rita Levi Montalcini realizzata lo scorso anno per Rita101. Ci vediamo tra poco in diretta!

La foto di backstage è di Francesca Manni, nella redazione Marco Ragno.

  • lucia cuozzo |

    Buongiorno Italia,
    e tanti cari auguri per il tuo compleanno.
    Mi scuserai se te li faccio da lontano. Un po’ mi spiace, ma sai, da qui sento di più la tua poesia, e dimentico la puzza.
    Da qui riesco a vederti tutta, bella, sorridente; una penisola d’amore.
    Mi fa ricordare quand’ero bambina e mi sentivo fiera di appartenere al mio Paese, perché così si sentiva mio padre, e così pure mio nonno. Ricordo anche un certo timore reverenziale per una signora, vicina di casa, che portava il tuo nome.
    Ricordo la scuola e delle brave maestre che raccontavano la tua storia, e io da subito ho pensato che tu dovessi essere un posto molto accogliente.
    La tua terra fu scelta dai primi popoli del pianeta e fu culla delle prime civiltà, delle prime culture, delle più grandi invenzioni, delle più incredibili scoperte. Il tuo clima, i tuoi profumi e i tuoi sapori sono sempre stati una ricchezza ambita.
    E come una bella puttana, mia terra, passavi di mano in mano, di piede in piede, di fucile in chiesa.
    Un giorno poi finalmente qualcuno ha deciso di disegnarti com’io ti ho conosciuta, e di darti il nome che porti, e di assegnarti un popolo fisso, con le buone o con le cattive.
    E tutti hanno giurato di rispettarti.
    Da quel momento lì, mia dolce Italia, son passati 150 anni.
    Io ti festeggio, e mi auguro di cuore che tu possa avere più fortuna da oggi all’avvenire.
    Che tu abbia la soddisfazione di ospitare un popolo più consapevole, più grato e più educato di quello che ti ha abitato fin ora. Più civile, più degno e più intelligente. Meno lamentoso e sporco. Più impegnato, più attento a te e meno avido.
    Io mi sento tua figlia, e questo esilio simbolico è per mostrarti che non vado d’accordo con chi ti distrugge giorno dopo giorno.
    Mi guardo intorno, madre, e scorgo solo persone pronte a rivendicare. C’è chi reclama un passato di celebri soprusi ai propri danni, chi sbraita perché è orbo, e ancora non ti vede, non ti vuole.
    Non ti merita, Italia, il popolo tuo. Eppure beve alla tua fonte e mangia nel tuo piatto. Inneggia alla tua arte e si bagna nel tuo mare, baciato dal tuo sole e nutrito dalla tua terra.
    Io penso che la storia sia fatta anche di sangue e sacrificio. Piango per la gloria incompiuta del Regno del Sud, ma voglio plaudire alla storia che ci ha uniti sotto un’unica bandiera. Così posso accogliere le grida di chi, più a nord di me, sente di tirare il carretto della zavorra meridionale.
    Ma che questo non ci divida!
    Chiederei uno sforzo di intelligenza ai giovani come me e come te, questa mattina.
    E per il giorno del tuo compleanno vorrei regalarti l’Unità di forza e di mente di una generazione, la mia, che dopo 150 anni potrebbe ragionevolmente tirare le somme della nostra storia e decidere di percorrere un’unica via.
    La via della civiltà, la via dell’unione, la via della cultura, la via dell’appartenenza a una Nazione.
    Siamo noi l’Italia!

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