Il silenzio è d’oro

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Ancora una volta gli smartphone potrebbero venirci in soccorso, anche sui treni e nelle metropolitane. E lo scrivo dopo un viaggio Milano-Roma avvolto nelle conversazioni urlanti dei passeggeri che, seppur rigorosamente distanziati a scacchiera, hanno continuato a parlare, telefonare, vociare. Parlando degli smartphone non mi riferisco all’utilizzo consigliatissimo dell’app Immuni, eccellenza italiana del contact tracing secondo le più autorevoli valutazioni internazionali. Piuttosto lo smartphone, senza uso della voce, potrebbe contribuire ad estraniarci e quindi a parlare di meno. D’altronde in questo tempo così fragile meno socialità significa più sicurezza e tutela per noi stessi e per gli altri.

Lo ha argomentato al meglio Derek Thompson qualche giorno fa su The Atlantic, ripreso poi nell’editoriale di Giovanni De Mauro sull’ultimo numero di Internazionale. “Mask up and shut up”, il titolo così efficace da meritare poi la lettura e la rilettura di tutto il post. Al centro c’è la necessità di parlare di meno. “Una buona ventilazione disperde i rischi legati alle particelle che emettiamo, il distanziamento riduce la vulnerabilità, l’uso costante delle mascherine ci protegge. Ma cosa succederebbe se provassimo a limitare la produzione di queste particelle potenzialmente cariche di virus prima ancora che lascino i nostri corpi? È qui che entra in gioco il controllo del volume. Parlare meno, più silenziosamente o per niente limita la produzione di goccioline grandi e piccole. Quando respiri o sussurri, il tuo sistema respiratorio non emette goccioline di grandi dimensioni”.

La prova arriva nel confronto sui sistemi di sanificazione del modello americano con quello giapponese: mentre la città di New York spende 15 milioni di dollari al mese per l’igienizzazione costante delle carrozze, la ricetta dei giapponesi per mantenere i treni sanificati implica una strategia più economica: mettersi la mascherina e tacere.

E se la importiamo anche da noi questa semplice strategia?
Intanto buon lunedì mattina e buona ripresa settembrina.

Nella foto Mask Culture in Japan