In un mondo alluvionato da informazioni, la lucidità è potere.

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“Gli esseri umani preferiscono pensare in termini di storie piuttosto che di fatti, numeri o equazioni. E più semplice è la storia, tanto meglio è.  Quindi che cosa accadrà? Il primo passo consiste nel mitigare le profezie di una imminente catastrofe e passare dal panico alla perplessità. Il panico è una forma di arroganza. Deriva dall’atteggiamento compiaciuto di chi sa con esattezza dove sta andando il mondo. Cioè verso il basso. Un atteggiamento perplesso è più umile, ed è inoltre potenzialmente capace di una visione più lucida. Se siete tentati di correre giù in strada gridando “L’Apocalisse è vicina!“, provate a ripetere a voi stessi: “No, non si tratta di questo. La verità è che non capisco cosa stia accadendo nel mondo”. 

In teoria chiunque può partecipare al dibattito sul futuro dell’umanità, ma è molto difficile mantenere una visione chiara. Spesso non ci accorgiamo neppure che un dibattito è in corso o quali siano le questioni importanti. In un mondo alluvionato da informazioni irrilevanti, la lucidità è potere”.

Stasera ho riletto Yuval Noah Harari, che ha scritto queste parole nel suo meraviglioso libro “21 Lezione per il XXI Secolo”, uscito in Italia per Bompiani nel 2018. Quanto è attuale anche oggi. Soprattutto oggi.