La mannaia del digitale terrestre uccide Telejato. “Non ci ha fermati la mafia, ci ha pensato lo Stato”.

Redazione.telejato

Mi rattrista e mi indigna la vicenda di Telejato, televisione comunitaria di Partinico. L'ho raccontata nel 2006 dalle colonne di Nòva24 e in tutti questi anni l'ho sempre citata come emblema di una informazione libera e coraggiosa: le oltre trecento querele prese non hanno mai fermato Pino Maniaci, il suo fondatore e animatore. Oggi apprendo che Telejato rischia la chiusura. In questa intervista a Maniaci realizzata da Radiobici viene descritto con dovizia di particolari cosa sta accadendo. 

Da fine giugno Telejato chiuderà: la tv (presente anche sul web) più piccola del mondo schierata contro la mafia non ha i mezzi economici per passare al digitale terrestre: "Non sono riuscite a fermarci le intimidazioni mafiose e ci ferma una legge dello Stato. Non ci è stato concesso di fare domanda", racconta Pino Maniaci sempre ai microfoni di Radiobici.

La sua piccola tv a conduzione familiare – non più di cento metri quadrati tra redazione, studio e regia in una palazzina di Cinisi – ha ricevuto centinaia di minacce, vere e proprie intimidazioni. Pino e la sua famiglia girano senza scorta con la loro fedele telecamera al seguito. A Pino hanno bucato le gomme della macchina. Telejato ha valicato i confini isolani, raccontato anche da Bbc, Cnn e Canal Plus France. 

E' solo una delle tante antenne che chiudono a causa del digitale terrestre. Telejato è una voce libera e coraggiosa e dobbiamo indignarci perchè non si spenga.