Rai5, come sintonizzarsi sugli stili di vita del proprio pubblico. E il vecchio palinsesto va in soffitta.

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Sembra ombra di dubbio una delle esperienze di maggior successo del servizio pubblico europeo applicato ai nuovi media è quella di Rai5, tv nata nel 2010, la prima ad aver creato una app nella galassia dell'offerta Rai. 

Rai5 ha avuto il coraggio di non proporsi come un broadcaster tradizionale. Ed è stato questo un tratto distintivo sin dalla sua nascita e credo una delle ragioni del suo successo. "Da subito ci siamo attivati perché il nostro pubblico potesse fruire della maggior parte della nostra programmazione nei modi e nei tempi più congeniali ai vari stili di vita e desideri", ha raccontato Roberta Enni, vicedirettore di Rai5, in un'intervista da non perdere rilasciata a Veronica Fermani del team Altratv.tv. 

Roberta Enni, protagonista con tanti esperti del settore e videomaker del meeting nazionale delle web tv "Punto it" previsto a Bologna, così prosegue nella sua intervista: "Il pubblico a cui si rivolge RAI5 è un pubblico attivo per il quale il prodotto televisivo è importante ma non centrale, un pubblico poco incline al concetto di appuntamento televisivo".

Online troverete anche alcune riflessioni sul concetto di cultura televisiva in senso lato e sull'idea di verticalità, che ormai lega indissolubilmente le community alla nuova offerta tele e soprattutto web-visiva.