Il digital divide è anche di genere, spiega il coraggioso libro di Bracciale. E non bastano le mamme blogger o le community al femminile per tingere di rosa una rete ancora troppo maschile.

Donne 
Ciò che mi ha colpito delle proteste rivoluzionarie in Egitto è la presenza diffusa di tante donne. Donne e giovani, ma soprattutto donne. Spesso anche in rete tra loro, connesse grazie al tam tam dei social network. Ora un libro approfondisce la presenza delle donne nella rete. Lo fa con una lettura controcorrente e ponendo quesiti di straordinario interesse volti a scardinare l'utopia della diffusa partecipazione femminile.
Si parla di digital gender divide nel libro di Roberta Bracciale "Donne nella rete. Disuguaglianze digitali nella rete" appena uscito per Franco Angeli. Bracciale – docente di sociologia nella facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Pisa – ci offre una prospettiva nientaffatto scontata e ci porta ad una amara riflessione sul miraggio della società dell'informazione per tutti. A due giorni dalla mobilitazione internazionale che ha unito milioni di donne (e uomini) per la dignità femminile, vi consiglio vivamente questa lettura. Perché non bastano le mamme blogger o le community al femminile per tingere di rosa una rete ancora troppo maschile.