Ci deve essere stato un fraintendimento, perché qualcuno lo sta interpretando troppo alla lettera questo concetto di cavalcare la contemporaneità. Quando si parla dell’importanza delle aziende di saper leggere il proprio tempo, di saperlo interpretare, si fa riferimento a qualcosa anche di più alto. Invece si moltiplicano racconti social in presa diretta su ciò che accade attorno a noi. Così ricorrenze, anniversari, fatti più o meno rilevanti vengono declinati con maggiore costanza sui social da organizzazioni e imprese.
Gli esperti lo chiamano real time marketing e in Italia tra i brand che più sperimentano questo tipo di racconto in presa diretta ci sono la birra Ceres (citata anche nella pagella di Vera Gheno, in un’intervista che le avevo fatto con Fabio Grattagliano sul Sole) e l’impresa di pompe funebri Taffo.
Il real time marketing vive dell’estrema attualità sulle piattaforme social e si alimenta dell’effetto viralità su temi chiave. Però attenzione. Come spesso accade quando si parla di rete e social media, va bene l’uso, meno l’abuso. E alcune volte sarebbe il caso di soprassedere: è il caso del colpo di cannone a forma di cuore (almeno secondo colui che l’ha pubblicato), rilanciato dall’account dell‘Esercito Italiano nel giorno di San Valentino. Un messaggio che ha attirato molte polemiche e che in fondo ci racconta come siamo ancora ad un livello molto basso di consapevolezza sull’uso dei linguaggi digitali e social, anche da parte degli enti pubblici.