Spesso dalle colonne di questo blog abbiamo raccontato come i "netizen" si riescano ad aggregare attorno a comunità verticali ad alta intensità valoriale, comunità non necessariamente e non sempre rilevanti per i numeri che registrano (che pure sono in fortissima crescita), ma per quello che viene definito (italianizzando) "ingaggio", che significa partecipazione, coinvolgimento attivo, capacità di dalogare con altri utenti e anche di sanzionare il brand stesso. Dal canto suo il brand che opera in un ecosistema digitale complesso dovrebbe essere sempre intento a conversare in modo orizzontale, guardando l'interlocutore nè troppo dal basso e neppure troppo dall'alto. Nel mio libro Vendere con le community edito da Gruppo24Ore per spiegare questa capacità conversazionale ripresi la definizione di "spirito aloha", apparsa nel 2005 in un fondo del New York Times a firma di Virginia Postrel (qui la fonte originale)
Ma cosa accade quando la community si lega alla tavola? I progetti in rete realizzati da brand d'eccellenza del food & wine si moltiplicano e oggi vi suggerisco una navigata sul progetto Barilla Video Factory, che sta coinvolgendo con grande successo i videomaker di Userfarm. Così amanti della buona tavola e del video making da tutto il mondo raccontano perché “mi piace essere un sugo Barilla”. I video sono postati online e alcuni rimbalzano sui canali social Barilla. Gli utenti possono dare il loro voto di preferenza e una giuria finale selezionerà dieci film in base al voto online e al giudizio tecnico.
In rete c'è poi il contest Amadorabili Chef promosso da Amadori: i finalisti avranno l’onore di cucinare durante uno show cooking dal vivo in stile "MasterChef" e aggiudicarsi un soggiorno a Londra con cena da Barbieri o un week-end a Milano con cena da Cracco. Il contest prevede un sistema di gamification online originale.
Da segnalare con i suoi continui suggerimenti il blog partecipativo Fattidibio dell'azienda di prodotti biologici Alce Nero. E poi altro consiglio per gli amanti della buona tavola, navigate la piattaforma Giallozafferano.it, pensata da Sonia Peronaci nella cucina di casa sua ed oggi divenuta un caso di successo tra le imprese digitali italiane: la community conta centinaia di blog gestiti dagli utenti e un'ottima fruizione di contenuti in moblità (compresa la funzione carrello della spesa, da cliccare assolutamente).
L'immagine in alto al post è tratta da Nmsua.edu/communityed