Ma in Italia è arrivata la Social TV? L'interrogativo suscita da tempo risposte contrastanti tra gli addetti ai lavori, anche perchè occorre definire il concetto di Social TV.
Io e Andrea Materia abbiamo provato a farlo nel nostro nuovo libro "Social TV" edito da Gruppo24Ore. E proprio lunedì 25 giugno alle ore 18.30 a Milano alla Feltrinelli di Buenos Aires cercheremo di dare alcune risposte al tema. Lo faremo insieme a Piero Gaffuri (Direttore Rai Nuovi Media), Layla Pavone (Presidente Onorario Iab Italia) con la moderazione di Maria Volpe (Corriere della Sera).
Oggi convenzionalmente per Social TV si intendono le produzioni dei broadcaster che vanno in onda e che poi vengono rimbalzate online, commentate, rielaborate e in qualche modo espanse su Facebook, Twitter e sui media sociali. E' un concetto abbastanza definito e che arriva dal mondo anglosassone e dalle sperimentazioni multipiattaforma d'Oltreoceano. In Italia i contorni sono più sfumati e per Social TV oggi si possono sottindere una serie di esperimenti di programmazione condivisa. Ma nel nostro Paese – coacervo di telefonini, smartphone e tablet di ogni sorta – il potenziale della Social TV è enorme. E spesso sottovalutato.
Lunedì cercheremo di definirne alcuni contorni, raccontando casi di successo da un punto di vista editoriale e soprattutto commerciale. Perchè oggi più che mai è sul nuovo mercato digitale che si gioca la partita.
@gpcolletti