Si moltiplicano le community. Inesorabile rivoluzione, spesso spinta "dal basso", dagli stessi utenti che si aggregano, si informano, si confrontano, si divertono, fanno lobby e talvolta si arrabbiano.
Oggi è soprattutto nell'ambiente digitale delle community che si gioca il successo relazionale o la sconfitta di multinazionali e piccole o medie imprese. Ma la sfida coinvolge sempre di più anche le pubbliche amministrazioni più illuminate, quelle protese all'ascolto dei propri cittadini, e l'associazionismo e il terzo settore. Anche la micro-imprenditoria deve cogliere la straordinaria opportunità di intercettare sul web la propria nicchia di mercato, valorizzando il dialogo e non solo la vendita.
Una ricerca realizzata da Page Personnel, multinazionale di ricerca del personale, ha segnalato come la richiesta di community manager sia cresciuta nell'ultimo anno del 100%. Ma attenzione: il lavoro non è affatto semplice e occorre avere un mix di competenze digitali, conoscenza delle lingue e del mondo aziendale e soprattutto capacità relazionali. Il community manager è un agevolatore: ha un ruolo delicato di raccordo tra mondi diversi in un terreno scivoloso quale è oggi quello del digitale.
Ne parleremo stasera alle ore 18 alla libreria Coop Ambasciatori di Bologna (via Orefici 19) all'unica presentazione del mio libro "Vendere con le community", edito da Gruppo24Ore. Interventi autorevoli e provenienti da mondi diversi: Patrizio Bianchi (Assessore Università, Ricerca e Formazione Professionale Regione Emilia-Romagna), Giuliana Ragusa (Alce Nero) e Patrizia Cianetti (Ducati). Modererà l'incontro Giovanna Cosenza (Università di Bologna). E il confronto prosegue sulla fanpage del libro.