Non smetteremo mai di crederci. Con queste parole Arturo di Corinto ha commentato l'ultimo post di Luca De Biase sul suo blog. Il post è dedicato a Nòva24, a quello che è stato e a quello che sarà. Mi associo a ciò che ha scritto Arturo. Non smetteremo mai di crederci.
Ho iniziato a scrivere su Nòva24 nel novembre 2006. Ho avuto questo privilegio dopo aver inviato una mail a Luca raccontandogli di Teletorre19, la prima web tv di condominio nata nel quartiere Pilastro a Bologna. Una telefonata e poi un incontro. Grazie a Luca, a Pierangelo, a Luca e a tutta la squadra da quell'ottobre 2006 ho scritto sempre per Nòva24 raccontando le micro web tv italiane e ciò che di straordinario stava avvenendo (sta ancora avvenendo) nel nostro Paese, in quella parte della rete libera, plurale e "dal basso". Nonostante un digital divide che si abbatte come una scure senza pietà su sei milioni di italiani, continuano ad accendersi antenne libere in ogni angolo d'Italia, dai quartieri di periferia ai piccoli borghi di montagna, dalle splendide isole illuse di G8 mai arrivati alle aree terremotate e stanche di promesse e vetrine.
Così grazie a Nòva24 una comunità di cittadini videomaker si è riunita, contata, confrontata. Ha fatto rete, oltre che essere in rete. Se oggi le cinquecentotrentatrè micro web tv e gli oltre ottocento micro media iperlocali sono arrivati a contarsi e a scoprire con sorpresa ed entusiasmo di non essere soli, tutto questo lo si deve all'attenzione dimostrata da Luca e da Nòva24.
Questa è una serata strana, perché ogni cambiamento porta con se' inevitabilmente la paura che spesso offusca la speranza. Ma come ha scritto Luca nel suo post "Il limite del possibile può essere spostato. E, nel nostro tempo, ce n'è molto bisogno".