Ci sono giornate che entrano a far parte della tua storia personale, altre ancora che riesci a condividere con gli individui tuoi simili e inquadrano una storia collettiva. Ecco, a distanza di venti ore dalla chiusura di Rita101 - la diretta online per Rita Levi Montalcini promossa da Altratv.tv e da Ipazia Promos - credo che quello che abbiamo tracciato sia stato davvero un grande affresco collettivo. Appassionante, reale, in alcuni passaggi forse addirittura ingenuo, ma vitale, virale. Un omaggio dalla rete per una donna che ama la rete. Siamo stati tantissimi. Abbiamo stimato che si siano collegati 80mila utenti tra Internet e satellite. Online solo sul server che irradiava il segnale su www.rita101.tv e "a rete unificata" sulle piattaforme delle micro web tv abbiamo avuto 40mila contatti, 20mila ip diversi collegati e 1300 connessioni contemporanee. Alla diretta hanno aderito 252 piattaforme. Senza contare la trasmissione dei grandi player che hanno abbracciato l'iniziativa, l'hanno incentivata, promossa, coccolata: Wired, Current, Nòva24. E poi Corriere.it e Repubblica.it, Sapere.it e Rainews24, Youdem, Treccani. Grazie al contributo di E' TV siamo riusciti a moltiplicare le piattaforme trasmissive e ad irradiare viralmente il nostro buon compleanno a Rita Levi Montalcini e il nostro saluto alle altre "Rite".
Non so spiegare se sia stata televisione. Certamente sì. C'è stata in parte la drammaturgia classica della tv, con i suoi canoni e con i suoi modelli. Ma ci sono state anche il flusso continuo della rete e la mancanza di break pubblicitari – quanto mi sono mancati in alcuni momenti, quando il ritmo si faceva pressante – con la possibilità reale di commentare dal vivo ciò che accadeva grazie a Twitter e a Facebook.
Ho delle immagini ricorrenti in testa su ieri sera, flash che tornano prepotentemente e che mi emozionano ancora. Penso alla rete trasversale, dal basso, che porta un messaggio in ogni angolo del mondo grazie alla forza straordinaria delle micro web tv geolocalizzate, vicine alla gente, al nostro vissuto e quotidiano. Penso ad un progetto così straordnariamente condiviso e messo in piedi – online – con tanta passione ed entusiasmo, a costo zero. In quelle lunghe quattro ore la squadra è stata straordinariamente unita, professionale, vitale. Grazie agli amici e compagni di avventura della Femi, di Sevenow.it, di Fuori.tv, di Codec TV e di Tivogliodigitale.it, di U-Station e di Raduni, di Acantho, di Monti TV. E grazie a tutti coloro che si sono collegati in webcam via Skype: Torino (Libre-idee, network creativo online), Milano (Radiobocconi, web radio dell'Università Bocconi), Padova (Radiobue, web radio dell'Università di Padova), Bologna (Codec TV, web tv dell'ufficio giovani del Comune di Bologna), Roma (Luiss TV, web tv dell'Università LUISS), L'Aquila (Collettivo 99), Villalta Irpina (Uànm TV), Lecce (Salento Web TV), Messina (dal CNR con Messina Web TV), Università di Idaho.
Di ieri sera restano tante immagini in testa. L'euforico entusiasmo e quell'adrenalina che ha galvanizzato tutta la squadra – straordinaria squadra che dal piccolissimo studiolo tv dell'associazione SqueezeZoom Bottega di Bologna ha saputo mandare in onda e online qualcosa di unico. Su tutto risuonano le parole dolci, intense, decise della professoressa, la nostra Rita. E poi quella sua frase che è diventata lo snodo di tante riflessioni e pronunciata nel'intervista rilasciata a Paolo Giordano nel primo numero italiano di Wired. Il corpo faccia quello che vuole, io sono la mente. Ieri – connesse tra loro – migliaia di menti hanno omaggiato con motivazione e affetto la ricerca e la persona che più di ogni altra oggi la incarna, Rita Levi Montalcini. Il tutto in rete. Ieri qualcosa di storico è avvenuto. I giorni che verranno e che andremo a vivere da protagonisti non potranno non tenerne conto.