Il problema degli innovatori (anche del nostro Paese) è quello della indecifrabilità nei ragionamenti, nell'esposizione dei progetti. Un'autoreferenzialità che a volte sa tanto di estromissione. Di contro la forza degli stessi innovatori è la passione, la volontà di andare avanti nonostante un Paese ingolfato, nonostante competenza e talento non diventino chiave di accesso a finanziamenti agevolati per incubare idee, nonostante una burocrazia che atrofizza anche le idee più brillanti. Ecco perchè è bello sapere di esperienze come Working Capital, realtà Telecom Italia che permette alle idee di pensarsi e farsi impresa. Il panel per l'innovazione della tappa bolognese – a cui ho preso parte, moderato da Riccardo Luna di Wired - ha visto la partecipazione di importanti relatori e la premiazione (con tanto di borse di studio consegnate in loco) di cinque idee promosse da giovani innovatori.
Alcuni spunti del panel. Per Galateri (Telecom Italia) la banda larga è prioritaria ma occorre inquadrarla nell'ottica di una società di infrastrutture e non esclusivamente di reti. Penso agli amici di Michelino TV, micro web tv della ridente Besozzo nel varesotto costretti ad emigrare nel paese vicino per uploadare con più velocità i filmati della loro web tv (la foto del post è dedicata a loro). Per Braga (Università di Bologna) nella ricerca occorre valorizzare le differenze (che sono un arricchimento) e abbattere le diffidenze (il vero limite culturale); inoltre la qualità diventa il discrimine, e la mediocrità è da condannare senza appello. Per Dettori ((DPixel) le infrastrutture essenziali sono le relazioni tra le persone. Necessario anche il pensare e fare impresa in modo sostenibile. Dettori cita il dato di 30 milioni di posti di lavoro nati in aziende con meno di cinque anni di vita. Accade in America. Sarebbe bello accadesse anche da noi.
Su tutto però c'è l'importanza di calarsi nella realtà. Anche (e soprattutto) quella fatta da chi non mastica nuove tecnologie. Ed è questa la conclusione che propone Galateri: occorre prestare attenzione a chi viene per imparare, per capire. Concordo pienamente. Occorre evangelizzare. E' questo il vero gap culturale da superare, un digital divide che potrebbe essere superato con l'impegno di tutti. Spiegare l'innovazione alla casalinga di Voghera. Perchè un domani possa abbandonare il telecomando, accendere Internet e trovare risposte al desiderio sopito di innovazione. E ad un ascolto che dovrebbe essere il mantra della cultura 2.0.