In queste drammatiche giornate post-terremoto, il silenzio per la tragedia lascia il posto alle prime embrionali riflessioni sulla ricostruzione. E subito si parla dell’importanza di tornare a vivere e lavorare laddove tutto si è drammaticamente interrotto, in quella notte di neppure una settimana fa.
L’importanza di vivere nel proprio paese, di non abbandonarlo, di mantenere lì un punto di riferimento. Mi è tornata allora alla mente una delle storie della community wwworkers che più hanno riscontrato l’interesse degli utenti in rete. E’ quella di due architetti lucani che hanno deciso di non abbandonare il proprio paese. Anzi, partendo da questo forte legame hanno deciso di fare impresa e innovazione.
Certo, nel loro caso non c’è stata di mezzo la tragedia di un terremoto, ma certamente l’importanza di mantenere le proprie radici.
I due architetti sono Daniele Molinari e Rocco Salomone e hanno scelto di aprire il loro studio, navigabile su Rabatanalab.com, proprio a Tricarico, paese di cinquemila anime ad una sessantina di chilometri da Matera: sei collaboratori fissi per un’età media di 35 anni e decine di collaborazioni in ogni angolo del mondo. “Abbiamo scelto di tornare a vivere nel nostro paese, dopo diverse esperienze in studi italiani ed esteri. E l’abbiamo potuto fare grazie ad Internet”. Nonostante la crisi del settore lo studio è in crescita. “Il mestiere dell’architetto è cambiato rispetto a qualche anno fa: oggi il progetto di architettura non può prescindere dalla rete, in quanto implica il coinvolgimento di altre discipline e competenze”. Il loro motto? Agire locale e pensare globale. E questo pensieri a noi netizen piace parecchio.