Questa sera l'étoile Roberto Bolle parteciperà alle Invasioni Barbariche della Bignardi. Probabilmente cercherà di giustificarsi o di scusarsi per l'incredibile scivolone che ha preso qualche giorno fa. Dopo averlo fatto sul web, ora sceglie la platea della generalista.
Scivolone virtuale, si intende, non fisico. Ma grave, gravissimo. In trasferta a Napoli Bolle aveva twittato davanti al teatro San Carlo di Napoli questo messaggio: "I senzatetto che s'accampano e dormono sotto i portici del San Carlo sono un emblema del degrado di questa città".
Messaggio sciagurato. Bolle poi, travolto dalla rete, ha improvvidamente cancellato il tweet. Ma il danno era già fatto e quella cancellazione, più che le parole del ballerino, hanno innescato una serie di polemiche. Successivamente, con il supporto (forse) dell'ufficio stampa, Bolle ha deciso di scusarsi con un altro messaggio, affidato sempre a Twitter: "Il mio attacco non era rivolto ai senzatetto, le persone più bisognose d’aiuto. Non è nella mia sensibilità. Credo di averlo sempre dimostrato".
Ora indipendentemente da ciò che si è detto, scritto e ritrattato, la cosa grave è la cancellazione del messaggio. In rete tutto viene tracciato e l'inopportuna cancellazione non ha fatto altro che incrementare la polemica e le critiche.
Così ha scritto sul Corriere della Sera il leader maximo in Italia del microblogging Beppe Severgnini: "E' l'essenza del mezzo che non consente intermediazioni, Twitter è un esercizio nuovo e antichissimo, Marziano Poliziano Voltaire se la sarebbero cavata benone".