La rivoluzione araba digitale vista dall’Italia “a rete unificata”. Pensieri (e ringraziamenti) dopo la maratona sul web.

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L’appuntamento che abbiamo proposto venerdì in diretta “a rete unificata” e denominato "La rivoluzione araba digitale" è stato rilanciato da quasi un centinaio di web tv e da alcuni grandi network editoriali. Tra tutti Tiscali, partner dell'iniziativa, che ha permesso che la trasmissione fosse distribuita in modo così virale. E ancora l’Espresso, Sapere.it, Rainews24, l’Unità, Wired TV e La nuova ecologia. Nel post citerò anche tutte le micro web tv, perché grazie alle antenne del web – reali voci libere della rete – l’appuntamento è stato seguito da migliaia di utenti.

Grazie a Carmen Lasorella, Augusto Valeriani, ai blogger e ai corrispondenti in studio e collegati con Skype da ogni parte del mondo. Insieme abbiamo riflettuto, ci siamo indignati, abbiamo proposto chiavi di lettura.

Ecco, anche grazie a questa trasmissione ho capito che i social network (soprattutto Twitter) hanno amplificato la rivoluzione grazie ad una integrazione con i colossi editoriali liberi, in primis Al Jazeera, che ha svolto  (e tuttora svolge) un ruolo centrale nelle proteste del Maghreb. Al Jazeera continua a monitorare (e a rilanciare) post e tweet in una dashboard che in tempo reale propone i movimenti dei social network.

Ho capito che questo ruolo assunto dalla rete non è piovuto dal cielo: è figlio di un percorso che affonda le radici in una consapevolezza maggiore che queste popolazioni hanno delle nuove tecnologie: questo respiro digitale si ha (e di gran lunga) anche per chi arriva da noi e (ancora di più) per gli stranieri di prima e seconda generazione, italiani a tutti gli effetti che studiano, lavorano vivono con noi.

Ho capito che il problema inizierà dopo la rivoluzione, e la rete dei “mediattivisti” e blogger paventa il pericolo di restare sola. Lo ha detto chiaramente in uno degli ultimi reportage Mohammed Nabbous detto Mo, il blogger libico freddato da un cecchino del regime mentre denunciava in rete sulla sua web tv i soprusi del raìs: “Non ho paura di morire, il timore più grande è che tutto torni come prima”.

Ho capito che tutto ciò che sta avvenendo affonda le radici nel disagio social e nella fame. Movimenti  “pane e rete” che hanno coinvolto classi finora poco avvezze a questo protagonismo: donne e giovanissimi, che hanno determinato un Mediterraneo “molto mosso”, come ha scritto Ipazia Preveggenza Tecnologica in un suo documento online.

Ho capito che l’Europa resta a guardare impavida e confusa, al netto della volontà di imbracciare le armi e scaricare i pozzi petroliferi. E che questo atteggiamento è molto criticato in rete (AgoraVox ci ha proposto un quadro dei blogger francesi critici e delusi dall’interventismo e dalle azioni “umanitarie-militari”). Ho anche capito che tutto è ben lontano dal finire e nuovi Paesi come la Siria sono già infiammati. Quella stessa Siria che ha visto Tal al-Malluhi, una blogger diciannovenne molto critica, arrestata, ammanettata, seviziata e condotta in tribunale bendata dopo che aveva provato a esultare per l’insurrezione dei “fratelli” egiziani.

E poi ho capito che tutto ciò che sta accadendo sta dando forza ad una nuova primavera anche ad un occidente assuefatto e addormentato. Non è un caso che il silente Belgio sia sceso in piazza con una protesta ribattezzata “delle patatine fritte” (e tutto è partito da Facebook) per protestare contro lo stallo governativo che attanaglia il paese da troppi mesi. E non è un caso che proprio ieri oltre trecentomila inglesi siano scesi in piazza per lamentare un welfare polverizzato dalle ultime politiche. Ecco, detto questo, riuscirà la drammatica escalation della guerra (maledettissima guerra libica) a non far disperdere questo rivota per la democrazia?

Come ricordavo qualche riga sopra, ecco tutti i network editoriali, le micro web tv, i media locali e le web radio e web tv d’università che hanno rilanciato la diretta. A tutti loro va la nostra grande riconoscenza: Tiscali, L'Espresso.it, L'Unità.it, Wired TV, RaiNews 24, Sapere.it, La Nuova Ecologia.it Youcatt.it univ. Cattolica di Brescia, Diretta Italia.it, Tele Cosenza, Mantova TV, Lo Strillone, Sesto TV, Emigrant web tv, Piero Da Saronno, Lamezia TV, Polar Stream, Orvieto TV, Pellegrino TV, Hira Channel, Messina web tv, HdTvOne, Sfumature di viaggio, Rete Zero, Antenna Sud, Allinfo, Busto web, Media Vision Marche, La web.tv, Vignola web, Sole Luna TV, E20 web tv, Madonie Live, Tv Blob, Saiuz, Fuori TV, Biella web tv, Monti tv, La web tv.com, Siderurgika TV, Taurianova TV, Equochianti.it, Manimangiri TV, Polgase Tv, Report web.tv, Radio Bue, Piacenza Internet, La Voce del Nord Est, Global Voices, Radio Spin, Biella web tv, Elven TV, Voci Globali.it, Wine & Fashion TV, Ipazia web tv, Agora TV, Crossing TV, TeleCountry News, Insu Tv, Ravenna web tv, Golfo TV, Frosinone Magazine, Nel Borgo TV, Speaker web.tv, Opinione Irpina, 100bimbi.it, Il popolo veneto, Idea TV, 3 Blue Data, RadiOrientale, Retepop.it, Garben TV.

La foto scattata da Matteo Lenzi e Valeria De Michele vi mostra una parte della regia di Bologna, durante la diretta di venerdì.