L’Italia che piace, lo spot che non piace e la risposta della Rete

 

Ad un brutto, bruttissimo spot la Rete in queste ore risponde con un altro spot che fa da contraltare.

Il primo, che circola sulle reti generaliste e satellitari in queste ore è stato realizzato da Fiat per promuovere il brand Panda. Lo spot ufficiale è stato duramente criticato perché ritenuto ipocrita e banale. L'altro, appena uploadato, è stato firmato da Paolo Rojas e intitolato "Italia amara". Il primo parla di un mondo che non c'è più e pieno zeppo di stereotipi, il secondo di un mondo tremendamente attuale.

Anche così la Rete dimostra la distanza siderale che c'è tra la proiezione di una realtà immaginaria che ancora riempie i palinsesti delle tivvù e il paese reale, che nel tempo e a piccoli passi si riversa sul web.

  • Stefano |

    La pubblicità mostra fuoristrada che sfrecciano su strade senza altre auto. La pubblicità propone famiglie felici, con mamme già truccate e figli già vestiti, che fanno colazione insieme in case extralarge. La pubblicità mostra donne semi-anoressiche preoccupate per il loro peso. La pubblicità invita a partecipare all’aumento di capitale di banche indebitate fino al collo. La pubblicità è finzione, ipocrisia, sogno, illusione. Qual’é la novità? Sarà forse perché si tratta di uno spot Fiat e noi italiani siamo tutti un po’ provincialotti e molto esterofiliì?

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